Hielo Negro di Bernardo Fernádez
è un libro fantastico.
In una recente intervista in
lingua madre rilasciata dall’autore ai suoi fan gli viene posta la domanda
“come mai sei così conosciuto in Messico e in Sud America e ancora poco
conosciuto in Italia e in Europa?”, devo dire la verità anche io mi ero posta
la stessa domanda man mano che le pagine di questo libro scorrevano.
Hielo Negro si potrebbe
definire un noir poliziesco, che si basa su una storia di narcotraffico
ambientato principalmente in Messico, e potrebbe sembrare una cosa scontata, ma
questo libro tutto è fuorché scontato. È appassionante e intenso, come una
piccola perla che ti capita di trovare per caso. Ma del resto è solo un caso
che questo autore abbia ancora poca fama qui da noi, e presto ne sentiremo
parlare spesso.
Niente di prevedibile,
personaggi che scivolano gli uni sugli altri, colpi di scena incalzano in una
suspense carica di pathos. A ben guardare anche la definizione del genere si
potrebbe modificare in: un romanzo cyberpunk poliziesco.
Lo scrittore, già disegnatore
di fumetti e noto con il soprannome di Bef, non risparmia all’interno del
giallo neanche la parte musicale.
I suoi personaggi così forti,
mai buoni, ascoltano musica dura: metal, rock, punk, hardcore.
La storia ruota intorno alla
realizzazione di una nuova droga che abbia in sé tutte le caratteristiche per
diventare la regina nel mercato mondiale:
"Immagina di non provare paura. Perdere il timore di morire. Di sparire. Essere libero di colpo da qualsiasi ansia esistenziale. E godere. Godere. Questo è il nostro nuovo prodotto. Quello che sta sviluppando il Medico. E appena riuscirà a creare una molecola stabile, lo chiameremo Hielo Negro. Così in spagnolo”.
Come mai “Hielo Negro?” chiede
ancora qualcuno durante l’intervista e la risposta riguarda sempre la musica,
l’autore era in auto e stava ascoltando una canzone degli AC/DC “Black Ice” ed
ha pensato che fosse un nome appropriato per una sostanza, un ossimoro di
sensazioni che bene esprime la potenza della droga.
“Ciò che cercava Lizzy era niente meno che la pietra filosofale delle droghe industriali: un inibitore selettivo della vasopressina e della oxitocina, i neuropeptidi che regolano l’ansia e l’affetto, combinato con una anfetamina. Un farmaco che blocchi la paura e l’empatia, che allo stesso tempo ti faccia sentire in orbita per ore. Il Medico era stato abbastanza stupido (o arrogante) per accettare l’incarico”.
Oltre al narcotraffico, ad
un’ottima colonna sonora, nozioni di arti marziali, lo scrittore si esprime
egregiamente anche su medicina e chimica, rendendo il tutto ancora più
appassionante.
In Hielo Negro agiscono
diversi personaggi e le loro storie si intersecano in maniera eccellente, ben
si presta il libro anche ad una trasposizione cinematografica.
Bernardo Fernández, nato a
Città del Messico nel 1972, è un pluripremiato scrittore, fumettista e grafico
messicano.
Oltre ad Hielo Negro ha già
pubblicato Gel Azul, Cuello Blanco e Tiempo de Alacranes, quest’ultimo già
vincitore del Premio Romanzo Poliziesco “Una Vuelta de tuerca” e del Premio in
memoria di Silverio Cañadas, durante il festival del noir di Gijón.
Hielo Negro, già Premio
Grijalbo, come molte sue opere, è già stato tradotto in inglese, francese,
tedesco, olandese e cinese.
Ed è un libro che non si può
mancare di leggere.
La traduzione è curata da
Roberta Botta ed è edito in Italia dalla casa editrice Logus Mondi Interattivi,
è possibile leggerlo in formato ebook scaricandolo a questo link: