lunedì 8 dicembre 2014

L'editoria digitale: presente o futuro?

(Pubblicato il 08/12/2014, aggiornato il 09/12/2014) 
>>> Risorse aggiuntive: slides presentazione breve

Tante novità si affacciano nel settore dell'editoria digitale:
Quali di queste sopravviveranno?
Quali si imporranno?
Vedremo il libro cambiare a breve, oppure occorre molto tempo ancora?
Di seguito, alcune riflessioni in merito.

Editoria digitale, presente o futuro?

Dipende. In Italia e in buona parte dell'Europa, si parla del futuro, anche se prossimo.
Infatti, il mercato stenta a decollare, per una serie di motivi. Non così negli USA e UK, dove il mercato è fortemente maturo già da qualche anno, in forte crescita e con buona spinta innovativa.
Una cosa è sicura: le aziende che vogliono continuare ad esistere in questo settore, devono investire al più presto. Le trasformazioni da fare necessitano di tempo e di un cambio di mentalità molto forte. Non è sufficiente, come si è detto da qualche parte, fare un click su InDesign per immettersi nel nuovo mercato dell'editoria digitale. Fare l'editore oggi implica doversi costruire una serie di competenze che non sono così scontate, a cominciare dal social media marketing fino alla costruzione della rete dei clienti/lettori.

Perché l'editoria digitale in Italia e parte dell'Europa è come frenata?

Di seguito i principali motivi frenanti che si intravedono:
  1. fattori culturali;
  2. poca innovazione nel settore;
  3. scarsa alfabetizzazione informatica;
  4. poca dimestichezza e scarsa fiducia per i pagamenti on line.

Come si vede nei dati relativi alla penetrazione dell'ebook nel mercato del libro, prendendo il 2014 come riferimento, l'Italia si posiziona abbastanza indietro (stima a fine anno del 4%). Interessante anche analizzare il dato sorprendente di Germania e Svezia, paesi evoluti culturalmente e forti lettori (oltre il 70% leggono almeno un libro all'anno). Come mai in queste due nazioni il digitale stenta a decollare, nonostante i motivi frenanti incidano molto meno che in Italia? Una possibile risposta è legato al cosidetto "fattore culturale". Essendo i tedeschi lettori forti e molto affezionati al cartaceo, non riescono a percepire l'utilità di passare al digitale. Stesso discorso molto probabilmente si può applicare alla Svezia e naturamente all'Italia. Sono infatti molti coloro che inneggiano al profumo della carta contro i freddi bit. In realtà si tratta di capire e comunicare correttamente quali sono i benefici personali nell'utilizzare o meno un ebook.

Poca innovazione nel settore: sarà vero?

La scarsa innovazione rende il libro digitale molto simile al libro cartaceo e quindi si crea forte inerzia al cambiamento.
Questo ragionamento porta anche ad un altro discorso molto importante: il digitale non può ridursi a copiare la tecnologia del cartaceo vecchia di 500 anni, ma deve dare servizi e utilità maggiori al lettore se vuole guadagnare fette di mercato.
A dirla tutta, gli e-reader offrono già oggi servizi aggiuntivi e utili: la sottolineatura, la ricerca semantica (tanto cara a chi sui libri digitali deve studiare), la condivisione di brani, la possibilità di agire sulla grandezza dei caratteri per agevolare la vista, e così via. Ma molto probabilmente, coloro che non hanno mai letto in digitale, non conoscono appieno queste utili funzionalità.
E' ciò denota da parte degli operatori del settore una scarsa comunicazione nei confronti del lettore/utilizzatore. E' proprio in questi giorni che IBS sta mettendo in onda messaggi promozionali per far conoscere il "Tolino", ereader della azienda tedesca omonima, che si innesta su questo discorso: "prima di chiedere al lettore di passare al digitale, devo spiegarne i benefici".

Alfabetizzazione informatica



Un altro motivo frenante è sicuramente quello dovuto alla scarsa alfabetizzazione informatica. E' vero che l'Italia è ai primissimi posti per n. di smartphone e tablet posseduti, ma così non è per la cultura informatica né per le competenze scolastiche in generale (vedasi dati OCSE-PISA che ci collocano ben al di sotto della media mondiale e lontani dalle prime posizioni). Infatti, nella quotidianità riscontro spesso lettori che, hanno difficoltà estreme ad installare i software necessari per la lettura degli ebook. D'altronde cosa potevamo aspettarci? Lo stato italiano è tra gli ultimi anche nella spesa destinata all'istruzione (sempre dati OCSE-PISA).

L'e-commerce in Italia

Altra variabile interessante che può aiutarci a spiegare la scarsa penetrazione del libro digitale nel nostro paese riguarda lo sviluppo dell'e-commerce (fonte). Il libro digitale, per sua stessa natura, viene pagato online e quindi se il sistema non è sviluppato si crea un altro collo di bottiglia. Ecco di seguito una tabella che illustra l'utilizzo dell'e-commerce in Europa e il dato non confortante italiano.
Come si può notare, non così è il dato relativo alla Germania e alla Svezia, di cui abbiamo accennato prima. Entrambi i paesi si attestano infatti ai primissimi posti. Ecco perché la poca penetrazione dell'ebook in questi stati non può essere spiegata se non in termini culturali.
Mentre nella tabella precedente l'analisi è relativa al mercato e-commerce in generale, nella tabella che segue viene invece riportato il comportamento dei cittadini. Il ragionamento appare però del tutto simile al precedente.

Come innovare il mondo dell'editoria digitale?

Qui la sfera di cristallo è d'obbligo e pensare al futuro del libro digitale e dire quali saranno le condizioni che si stabilizzeranno, appare molto difficile per qualsiasi analista. Sono tante le direzioni che in questo momento si stanno intraprendendo. Anche il formato ePUB di IDPF, che sembrava avesse risolto tutti i problemi di accessibilità e portabilità, ogni tanto viene messo in discussione. Inoltre: Amazon utilizza un proprio standard per gli ebook; piattaforme specialistiche come Comixology sviluppano i loro fumetti in formato app; recentissima è l'iniziativa di Penguin Books di sviluppare i loro ebook in modo che il lettore li fruisca tramite web. Anche noi in Logus, per un progetto avanzato di cui non posso fare ancora menzione, abbiamo dovuto abbandonare il formato ePUB3 e ripiegare, con buona pace degli sviluppatori, sulle più consolidate app per smartphone e tablet. E questo è solo una questione di formati di sviluppo e di fruizione. Ma cosa dobbiamo aspettarci dal punto di vista tecnologico, dai reader che si stanno sviluppando e dai nuovi metodi di lettura ed audio lettura?
Tanto, tantissimo e per fortuna, essendo immersi in un mercato fortemente globalizzato, le spinte vengono spesso dai paesi dove il libro digitale è più sviluppato e quindi più propenso a fare ricerca e innovazione.

Libri digitali che se la suonano e se la cantano

Non sono una scoperta del tutto nuova, infatti si parla già da un po' di tempo di “enhanced book”, ovvero libri con contenuti aumentati. Si tratta di libri in cui l'interattività e la multimedialità permettono di creare nuove e sorprendenti strutture, che possono portare anche a chiedersi se siamo ancora di fronte ad un vero e proprio libro. Con questi è possibile sfogliare la prima pagina e venire salutati con un “Ciao Francesca, grazie per avermi acquistato... prima di cominciare a leggere ti vorrei parlare di...”, con il nome che in modo automatico è stato pescato dalle generalità dell'acquirente personalizzando così anche il libro. Oppure poter interagire con trama e i personaggi, a seconda dei desiderata del lettore, del tempo meteorologico esterno e chissà quante altre cose. Oppure ancora interagire con illustrazioni, animazioni, grafici per dare nuove opportunità e strumenti ai libri illustrati per bambini, ai libri scolastici ed alla didattica.
Un nostro esempio di “enhanced book” è rappresentato da “Le torri di Kar El”, un fantasy storico illustrato, animato e interattivo per conoscere la Sardegna e la città di Cagliari. A questo link si può scaricare anche la versione demo gratuita. L'abbiamo voluto realizzare per sondare tutte le potenzialità e difficoltà di un progetto così complesso e ne siamo sicuramente soddisfatti.
Un altro esempio di "enhanced book è quello di Apple, che già nel 2011, anche per far conoscere le potenzialità di EPUB3, ha pubblicato "Il sottomarino giallo dei Beatles", che è veramente godibile ed ha rappresentato per molti il modello da raggiungere.
L'ebook è scaricabile gratuitamente da qui.

A questi, molte altre forme di "racconto" si presentano nel mercato. Tra tutte segnalo il fermento attorno al settore dei fumetti con gli ipercomics (a breve anche una collana di Logus) e i motion comics.

E se non leggessimo più nello stesso modo?

Ma non si sta indagando solo sui modi di raccontare, ma anche su come leggere. Un esempio per tutti è Spritz, uno speciale software di lettura che vuole rivoluzionare completamente il modo di leggere. Non più parole che seguono spazi e ancora parole, per poi comporsi in pagine. No, niente di tutto questo. Spritz fa invece apparire a schermo una parola per volta, alla velocità desiderata e con la possibilità di ingrandire il carattere a piacere. Non abbiamo ancora molti dati della lettura con questo metodo, ma sembra molto promettente. E chi lo ha provato assicura sia molto riposante per la vista e con una lettura molto più veloce della lettura tradizionale.

Ecosistemi da creare
Tra le novità assolute da porre in essere per adeguarsi al cambiamento nell'editoria, c'è sicuramente quella degli ecosistemi. Intendo per ecosistema il rapporto tra casa editrice, autori, scrittori e sopratutto lettori o potenziali lettori. E' questo secondo me il problema di adeguamento più grande e che creerà le maggiori difficoltà. La comunicazione proattiva nell'ecosistema, gestito sopratutto attraverso i social media, la costruzione della brand reputation editoriale, rappresentano sopratutto per  piccoli editori le nuove sfide da affrontare in modo immediato.

E i modelli di business?

Infine, ma non certo per importanza, affrontiamo l'argomento dei nuovi modelli di business che si stanno affacciando sul mercato. Eccone alcuni:
Amazon Unlimited - Una piattaforma con abbonamento (9.99 euro/mese), partita a metà di novembre, che permette di leggere quanto vuoi. Il problema sta nel fatto che i grandi editori, anche in considerazione delle ridotte royalties in gioco, non stanno aderendo come Amazon avrebbe sperato. Per cui il catalogo è ridotto e allo stato attuale quasi fatto di ebook autopubblicati (selfpublishing). I titoli in inglese sono invece più numerosi. Unlimited non è sicuramente la prima piattaforma di questo genere, altre si sono affacciate sul mercato già in precedenza. Una di queste è Bookstreams, che ha un catalogo di oltre 2200 ebook ed un discreto successo.

Delos Digital ebook USB cards - Un altro esempio di modello di business è quello di vendere pacchetti di ebook a tema. Questa è anche l'ultima iniziativa di Delos Digital, con 50 ebook a 39.90 euro, distribuita attraverso una elegante card USB.


Che dire..., gli stimoli sono molteplici, la carne al fuoco è tanta e sicuramente si può dire che il mondo dell'editoria, tra il profumo della carta e i bit, stanno giocando la loro partita a tutto campo.
Cosa sarà domani lo scopriremo solo leggendo... speriamo !!!


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